MASSIMO COTTO presenta "I FAMOSI IMPERMEABILI BLU. LEONARD COHEN: STORIE, INTERVISTE, TESTIMONIANZE"

Venerdì 18 novembre alle 18,00
MASSIMO COTTO
presenta
"I FAMOSI IMPERMEABILI BLU. LEONARD COHEN: STORIE, INTERVISTE, TESTIMONIANZE"
(Edizioni Vololibero)

Interviene GIANLUCA MOROZZI
accompagnamento musicale di ELISA GENGHINI


Quando abbiamo fissato, mesi fa, l'incontro con Massimo Cotto per presentare la sua biografia su Leonard Cohen, mai avremmo voluto che si trasformasse in un incontro in memoria.
Purtroppo questo 2016 così crudele ci ha portato via anche Cohen, lasciandoci orfani della sua poesia e della sua musica.

"I famosi impermeabili blu" è prima di tutto un grande gesto d'affetto nei confronti di un grande autore.
Il testo è suddiviso in tre macro aree. Nella prima Cotto sintetizza in sessantasei paragrafi altrettanti episodi della vita del musicista canadese, per forza di cose non esaurienti dal punto di vista biografico (non era questo lo scopo) ma utilissimi per inquadrare il personaggio e avere un riferimento contenutistico a cui tornare, una volta alle prese con la seconda parte del libro. Seconda parte che rappresenta il vero nucleo di I famosi impermeabili blu, dal momento che propone nove interviste dello stesso Cotto a Leonard Cohen raccolte tra il 1984 e il 2001 a Milano, Roma, Monaco di Baviera e Los Angeles. Nove chiacchierate che in realtà vanno ben oltre il mero aspetto musicale, sondando l'uomo dietro l'artista.

Cotto coinvolge tutti gli aspetti della produzione artistica e della vita del canadese: i dischi, i versi delle canzoni, la famiglia, la storia individuale, l'apprendistato zen, l'ebraismo e moltissimo altro. Da una parte emerge un grande rispetto che non scade mai nel commento da fan, dall'altra una disponibilità ad aprirsi che è pari solo alla linearità di un eloquio che pesa le parole e i concetti col bilancino, pur senza risparmiarsi - del resto c'è da aspettarselo da uno capace di metterci anni per scrivere una sola canzone, teso alla ricerca del verso perfetto.
Infine, nella terza parte, una lunga serie di interessanti interviste, in cui il giornalista lascia che siano artisti, addetti ai lavori e vari amici (si va da Adam Cohen a Angelo Branduardi, da Caterina Caselli a Cristiano Godano, da Dario Vergassola a Dori Ghezzi, da Giorgio Faletti a Linus, e oltre) a raccontare/ricordare il primo, personale, incontro ravvicinato con l'arte di Leonard Cohen: lasciando che il ritratto emerga dalla molteplicità degli sguardi.

"Un nomade dell'anima, che nella meditazione trova una strada laica, o meglio umana. Perché, tra metafore colte e citazioni sacre, Cohen canta le piccole cose dell'uomo. Quindi nulla di più terreno ma al contempo di più inafferrabile ed eterno.
Ci siamo tutti trovati, metafore a parte, a rifletterci a specchio in domande troppo grandi per comprendere ed elaborare i nostri dolori e le nostre gioie. Magari stretti in un usato impermeabile blu, all'angolo di un'altrettanto usata città. A guardare l'inverno che passa, a raccogliere i frammenti di un'amicizia finita, di una solitudine quieta, di un amore infedele che, ormai, è quello che è."
(Dalla prefazione di Enrico de Angelis)

MASSIMO COTTO è nato ad Asti nel 1962. Toro di segno zodiacale e di fede calcistica, si eccita indistintamente con Kim Basinger in 9 settimane e 1/2 e gli agnolotti al plin, Nastassja Kinski in Paris, Texas e Paolo Pulici sempre, Istanbul e Quentin Tarantino, gli Stones e Sam Shepard, Tom Waits, Hemingway e tutto il rock che gli ha salvato la vita. È affascinato dai miti anche se spesso è assediato dai mitomani, alle cubane preferisce i cubani (intesi come sigari), detesta aglio, cipolla, trippa e la "d" eufonica. Ha un approccio feticista a ogni cosa della vita, anche se in un campo è più accentuato. I comici lo rendono triste, in compenso ride inspiegabilmente appena si sveglia e piange ogni volta che ascolta Redemption Song, da cui si arguisce che non è molto intelligente, ma è felice che la gente non se ne sia ancora accorta. Nell'attesa che ciò accada, scrive libri, conduce Rock Bazar su Virgin Radio, dirige il festival di Castrocaro e il Premio De André, scrive testi teatrali, fa l'Assessore alla Cultura e alle Manifestazioni della città di Asti e cerca di imparare a non starnutire ogni volta che vede il sole. Per Vololibero ha scritto "Pleased to meet you", "Rock Bazar" e "Rock Bazar Volume Secondo".

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