IL MIO CUORE INTERMINABILE - Laboratorio condotto da Maurizio Cardillo



IL MIO CUORE INTERMINABILE
Leggere la poesia di Pablo Neruda
Laboratorio di arte e tecnica della lettura ad alta voce condotto da
Maurizio Cardillo
 
Il mio cuore interminabileè un laboratorio rivolto a tutti coloro che vogliono avvicinare con occhi nuovi gli strumenti espressivi della poesia, trasformandoli in esperienza personale e condivisa. Assenza di giudizio, collaborazione, gioco e ascolto profondo sono l’orizzonte sul quale il laboratorio si disegna. Non esistono lettori bravi o meno bravi: esiste soltanto la capacità di mettersi in gioco per cercare la propria voce poetica. Per ognuno vale la stessa regola: partire da sé per arrivare alla poesia come arte vicina alla persona. Da questo orizzonte ciascun lettore, e il gruppo nel suo insieme, viene portato a una conoscenza attenta del verso, delle sue forme, musica, ritmo, figure.
La lettura finale in libreria, aperta a un piccolo pubblico, costituisce l’emozionante esperienza collettiva dove ciascuno può vivere l’incontro tra le propria personalità e le coinvolgenti parole di uno dei più grandi poeti di tutti i tempi.

PABLO NERUDA: poeta dalla vita avventurosa, esule, agitatore politico, cantore appassionato di tutte le vicende umane, sia quelle più intime che quelle sociali. Celebre già in vita, premio Nobel per la Letteratura nel 1971, il suo mito non accenna a sfumare. Gabriel Garcia Marquez lo ha definito  “Il più grande poeta del ventesimo secolo, in qualsiasi lingua”. I suoi temi prediletti sono l’amore sensuale e spirituale, la realtà degli oppressi e dei diseredati di tutto il mondo, la natura, ma anche gli oggetti umili e silenziosi che usiamo tutti i giorni, spesso ignari della loro bellezza. I suoi versi semplici eppure vibranti trasmettono una visione del mondo ricca di incanto e amore per la giustizia, nella quale ciascuno si può riconoscere. Neruda, per il quale “la poesia è un atto d’amore” scolpisce nelle sue liriche immagini indimenticabili. Il suo sentimento  del mondo è colorato da tinte drammatiche, sempre illuminate però dall’amore per la vita; i suoi versi, come scrisse Garcia Lorca, “sembrano scritti, più che con l’inchiostro, con il sangue”.

QUANDO - Cinque martedì sera, dalle ore 20.00 alle ore 22.00: 16, 23, 30 gennaio - 06, 13 febbraio 2018 - Lettura finale aperta al pubblico in libreria, sabato 17 febbraio 2017 alle ore 17.30

INFO e ISCRIZIONI
- Libreria Ubik Irnerio 051.251050 - bologna@ubiklibri.it
Maurizio Cardillo 328.9383778 - mauriziocardillo@libero.it

MAURIZIO CARDILLO,
siciliano, è attore, autore, regista, formatore. Laureato al Dams e diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna, fonda da sempre la sua ricerca teatrale su un personale crossover tra dramma, letteratura, comicità, poesia. Ha realizzato spettacoli come autore/attore, ispirandosi ai suoi autori culto: R. Walser, G. Berto, T. Bernhard. E’ stato diretto da Elio De Capitani, Gigi Dall’Aglio, Marco Bernardi, Luigi Gozzi, Nanni Garella, Andrea Adriatico, Renato Carpentieri, Elena Bucci, Paolo Billi e altri. Collabora attualmente con ErosAntEros, Ert, Le Belle Bandiere, Tra un Atto e l’Altro, Società dei Concerti di Parma, Agorà, Pietro Piva, Bruno Stori, Filippo Pagotto. Conduce da molti anni percorsi di conoscenza e approfondimento della poesia e della sua lettura ad alta voce.


Sergio Rossi presenta "DAL BIG BANG ALLE ONDE GRAVITAZIONALI: PERCHE' RACCONTARE LA SCIENZA AI BAMBINI DAI 7 AI 99 ANNI"

Sabato 16 dicembre alle 17,00
"DAL BIG BANG ALLE ONDE GRAVITAZIONALI:
PERCHE' RACCONTARE LA SCIENZA AI BAMBINI DAI 7 AI 99 ANNI"

SERGIO ROSSI
presenta i suoi più recenti libri:
"IL BIG BANG E LA NASCITA DELL'UNIVERSO" (edizioni EL, età 7+) e
"EINSTEIN L'AVEVA CAPITO: LA SCOPERTA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI" (edizioni Feltrinelli, età 12+)

ne parleranno con l'autore:
PIETRO BASSI, editor e divulgatore scientifico e
BENIAMINO SIDOTI, scrittore, addomesticatore di concetti ed esalatore di sapidità.

L'ultimo incontro del 2017, prima della pausa per le feste natalizie, è tra amici.
Ospitiamo nuovamente Sergio Rossi, che ha recentemente dato alle stampe due libri che hanno come comune denominatore la divulgazione scientifica.
Partendo da "Il big Bang e la nascita dell'universo" e "Einstein l'aveva capito", parleremo con Pietro Bassi e Beniamono Sidoti di come e perchè raccontare la scienza oggi, in quali spazi (i nuovi media, i giornali, i libri...) e con quale linguaggio.

Il progresso scientifico a cui stiamo assistendo negli ultimi anni ha dell'incredibile.
Teorie che sembravano fantascientifiche si sono rivelate non solo verosimili, ma anche dimostrabili; le onde gravitazionali che Albert Einstein a veva ipotizzato nella sua teoria della relatività generale sono state realmente individuate nel 2015 e sono valse agli studiosi che le hanno "viste" il nobel per la fisica di quest'anno.
La teoria del big bang - un nome dato per scherno, e invece del tutto calzante - vede descrizioni sempre più accurate e vicine al punto zero.
Si avverte sempre di più l'esigenza, anche per chi ha una formazione lontana da quella scientifica, o non l'ha ancora, di capire meglio e di più cosa sta davvero accadendo, cosa si sta scoprendo.
E l'importanza di una buona divulgazione scientifica - cioè rigorosa, sul piano scientifico, e gradevole e addirittura divertente, su quello narrativo, è fondamentale.
E, in questo ambito, la formazione degli scienziati di domani -o anche solo dei cittadini- è fondamentale.

Sergio Rossi, storico del fumetto e scrittore per ragazzi, si è recentemente ricordato di avere una laurea in fisica, e ha unito i suoi talenti per scrivere due libri che raccontano ai ragazzi -e agli adulti che hanno voglia di imparare) il big bang, per i ragazzi della scuola primaria- e l'importanza della scoperta delle onde gravitazionali per ragazzi dai 12 anni in su.
Così, tra una caccia alle onde che sembra la marcatura a zona del calcio moderno, e l'universo disegnato come un puzzle a cui stiamo per mettere l'ultima tesserina, capiamo anche noi un po' di più, e intanto ci siamo divertiti.

Un pomeriggio che non vi farà rimpiangere Quark!

PASQUALE BARILE presenta "IMHOTEP L'architetto dell'eternità"

Venerdì 15 dicembre alle 18,00

PASQUALE BARILE
presenta
"IMHOTEP L'architetto dell'eternità"
(Enigma edizioni)

interviene l'archeologa
MARIA LONGHENA

Venerdì Pasquale Barile ci porta lontano nello spazio e nel tempo, nell'Egitto dei faraoni.
Menfi, Egitto, 2600 a.C., Imhotep, Grande Sacerdote di Eliopoli, muore; i sacerdoti detentori della sacra arte di Anubis preparano il suo corpo per il lungo viaggio verso il regno di Osiride.

Cairo, Egitto, 12 gennaio 1959, nelle acque del Nilo viene ritrovato il cadavere di un archeologo con in tasca un biglietto su cui c’è scritto: ho paura. Sembra la trama dell’ultimo romanzo di James Rollins, ma sono solo alcuni degli eventi collegati alla figura di Imhotep, antico sacerdote che da 4500 anni continua a far parlare di sé. Eppure di lui si sa pochissimo: le statuette lo raffigurano seduto con un foglio di papiro srotolato sulle gambe e la testa calva; gli antichi testi lo definiscono medico, letterato, architetto, astronomo e mago; nel corso dei secoli edifici sacri furono innalzati in suo onore in tutto l’Egitto, da Menfi all’Isola di Philae. I più grandi archeologi del secolo scorso hanno dedicato la loro vita alla ricerca della tomba di Imhotep, e qualcuno ha anche pagato un prezzo salato, rimettendoci la vita stessa. Troppo poco per un semplice sacerdote che gli antichi egizi veneravano come il Figlio di Ptah. Le sue intuizioni hanno ispirato l’intera conoscenza occidentale, dalle eresie del primo cristianesimo alle teorie rivoluzionarie dello gnosticismo di Giordano Bruno. Rispolverando antichi reperti, frugando tra papiri e vecchi codici e analizzando le nuove scoperte archeologiche, l’autore del libro cerca di ricostruire la singolare storia di Imhotep e della sua ascesa nell’Olimpo degli dei. Una storia diversa dalle altre, una storia su cui dev’essere ancora scritta la parola fine.

Pasquale Barile, egittologo freelance e scrittore, si occupa di lingue antiche e genesi della civiltà. Fondatore e presidente della Ancient World Society e di HistoryLab, svolge un’intensa attivit&agr ave; di ricerca, divulgazione e didattica della storia. Ha curato l’allestimento delle cornici elettroniche presso il Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena (BO). Vive a Bologna.

ANDREA CAPOZUCCA presenta "IL TRANELLO e la soluzione matematica"

Giovedì 14 dicembre alle 18,00

ANDREA CAPOZUCCA
presenta
"IL TRANELLO e la soluzione matematica"
(Giaconi editore)

intervengono
ALESSANDRA CALANCHI
GIAN ITALO BISCHI

Giovedì un romanzo per ragazzi che unisce il fantastico, la storia e la matematica in un crogiuolo davvero interessante.
Silvia ama la vita del collegio, ideale per sopire gli incubi e i ricordi dei bombardamenti. Ma la tranquillità finisce quando Andrea, garzone nel castello di famiglia, le rivela che suo padre, il duca Duino, è scomparso misteriosamente. Per impedire allora che il mani ero venga venduto i due ragazzi, fra intrighi e scambi di persona, di giorno fingono che il duca sia ancora al suo posto; di notte indagano su cosa possa essergli accaduto davvero. Per ritrovare suo padre Silvia dovrà imparare a vedere ciò che all'apparenza è invisibile. In un vortice di colpi di scena, statue animate, draghi parlanti e grandi personaggi del passato, affronterà un percorso straordinario nella Magica Dimensione della Matematica e forse capirà che è inutile rimuovere il passato senza tentare prima di comprenderlo. Età di lettura: da 10 anni.

Andrea Capozucca è docente di matematica e fisica presso il liceo di Recanati.
Attualmente impegnato presso l’università di Urbino con un progetto di ricerca in scienza della complessità, lavora da oltre dieci anni nel campo della divulgazione, del publicengagement e del science outreach.
È, inoltre, cantante e autore.

ANTONIO SGOBBA presenta "? IL PARADOSSO DELL'IGNORANZA DA SOCRATE A GOOGLE"

Mercoledì 13 dicembre alle 18,00

ANTONIO SGOBBA 
presenta
"? IL PARADOSSO DELL'IGNORANZA DA SOCRATE A GOOGLE"
(edizioni Il Saggiatore)

interviene il giornalista
FRANCESCO SATTA

Anche mercoledì rimaniamo su un tema di bruciante attualità, per quanto da un punto di vista differente. "?" è un'indagine sull'infinita possibilità di sfumature che colorano il concetto di «ignoranza» – tra cavalieri che lottano contro gli ignoranti e ignoranti che diventano i signori del mondo – per scoprire il paradosso più antico di sempre.

Chi ha inventato Internet? Google è Dio? Perché le persone non mi vogliono? Cosa mangiano le tartarughe? Perché i gatti hanno paura dei cetrioli? Ridi pure, lettore: queste domande le hai poste proprio tu, e un programma di analisi ora le sta condividendo con il mondo intero.

Mentre pensi di svelare sempre più i segreti del pianeta grazie a qualche rivista scientifica, squaderni i risultati delle ultime elezioni e condividi su Facebook i tuoi aggiornamenti, una mappa satellitare sa perfettamente dove ti trovi, con chi sei, cosa stai facendo, ti fotografa quando all’alba attraversi le strisce pedonali con il tuo pigiama setoso e le buste della spesa in mano. Hai lo sguardo sereno, lettore. Non sai che ti stiamo guardando. Tu sei Prometeo, eroico profanatore del fuoco. Sei il fratello spirituale di Friedrich Nietzsche. Se fossi un personaggio di Game of Thrones saresti il Guardiano della Notte Jon Snow, il paladino che lotta con tutte le s ue forze per fendere la cortina di ignoranza che aleggia sulla sua vita.
Eppure non sai che non sei tu a conoscere il mondo, ma è il mondo a conoscere tutto di te. È il paradosso dell’ignoranza: non sapremo mai cosa esattamente non sappiamo, e sappiamo solamente ciò che pensiamo di sapere.

Antonio Sgobba è un giornalista e lavora in Rai. Dal 2011 al 2016 è stato il responsabile delle pagine culturali di IL, mensile del Sole 24 ore. Ha collaborato con la Lettura del Corriere della Sera, Wired, Pagina 99 e altre testate.

FRANCESCO PIANTONI presenta "PER UN'ETICA DELL'OSPITALITA'"

Martedì 12 dicembre alle 18,00
FRANCESCO PIANTONI
presenta
"PER UN'ETICA DELL'OSPITALITA'"
edizioni Qiqajon

intervengono:
-Don FABRIZIO MANDREOLI
Insegnante della Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna
- Prof. MAURIZIO BERGAMASCHI
coordinatore del Corso di Laurea in Servizio all'Università di Bologna

modera:
MAURO SARTI giornalista del Redattore Sociale

Martedì un libro che nasce nell'ambito della comunità di Bose a cui la casa editrice Qiqajon appartiene, e che ci porta a riflettere su come comportarci di fronte allo straniero che chiede soccorso alle nostre frontiere, sollecitandoci a riscoprire le radici culturali dell'ospitalità.

La tradizione greca classica (Omero e le tragedie) e la Bibbia si sono interrogate a lungo su questo tema. Per l’uomo forse è inevitabile trovarsi tra due fuochi: reclamato dalle leggi umane e concrete da un lato e contemporaneamente dalla Legge divina e inappellabile dall’altro. In questo conflitto abbiamo un solo criterio di orientamento: la nostra responsabilità civile ed etica. Scegliere di essere ospitale per l’uomo di oggi significa saper interpretare i fatti del mondo, ma soprattutto saper conoscere se stesso e i meccanismi della propria costruzione identitaria, per recuperare un’esperienza etica capace di aprire le frontiere e schiudere nuovi orizzonti. È benedetto lo straniero perché ci impone di alzare lo sguardo da modelli economici disumani, per impegnarci a immaginare nuovi modi e forme dello stare assieme.

Piantoni Francesco (Padova 1984), laureato in filosofia, lavora da oltre dieci anni in una cooperativa sociale di Bologna nel campo delle migrazioni, dei servizi di prossimità e dell’accoglienza sociale.
Al termine dell'incontro è previsto un aperitivo offerto dalla cooperativa sociale La Piccola Carovana.

SANTO TRIOLO presenta il suo romanzo "UNA NOTA STONATA"

Sabato 9 dicembre dalle 10 alle 12,30

firmacopie in libreria di

SANTO TRIOLO
che presenta il suo romanzo
"UNA NOTA STONATA"
(il giovane Holden edizioni)

Sabato mattina dalle 10 alle 12,30 sarà presente in libreria Santo Triolo, poliziotto, scrittore e sceneggiatore teatrale, che dialogherà coi lettori presentanto a chi lo vorrà il suo più recente romanzo, "Una nota stonata".

Eccone in breve la trama:
Al taciturno e ostinato ispettore Iarach viene affidata, mesi dopo l’efferato omicidio, l’indagine sulla morte del professor Bertoni. Uomo solitario, poco amato, sospetto di avere una predilezione per i ragazzi. Riesaminando gli indizi, l’ispettore si convince di avere scoperto chi è l’assassino, ma come riuscire a provarlo quando il malcostume imperante gli sbarra la strada? Quando impunità e omertà regnano sovrane? Nel silenzio dei suoi pensieri, nel gorgo del s uo monologo interiore il poliziotto ci irretisce in un’appassionante caccia alla prova. Attraverso le strade e le piazze di una torbida Bologna ci conduce alla inaspettata soluzione finale.

Un giallo d’atmosfera, una perfetta ricostruzione di indagine.
Il talento di Santo Triolo sta soprattutto nella sua indomita vocazione a penetrare nel cuore della natura umana, riuscendo a vedere con spietata chiarezza i risvolti più intimi e nascosti degli uomini, a catturare i vizi, istinti segreti e morbosi, a trasformare resoconti di polizia in avventure, non c’è pagina in cui non si avverta, non si intuisca, la vita, con le stagioni, i sapori, gli odori. Sa costruire il clima giusto, l’atmosfera che il lettore non dimenticherà più: piova o tiri vento, o ci sia nebbia, non c’è possibilità che chi legge sia sopraffatto dalla noia o colto dalla distrazione. Triolo lo conduce per mano dove vuole, anzi lo tiene in pugno , sino alla fine.

Santo Triolo, nato in Sicilia, risiede a Bologna.
Fino al 2012 in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Bologna con l'incarico di responsabile operativo di una Squadra Antidroga.
Ha promosso e realizzato la rappresentazione teatrale di "Senza fissa dimora in Centrale", presso Teatro Testoni di Bologna, con interpreti poliziotti e tossicodipendenti. Ha organizzato i convegni "Poliziotti tra emergenze e solidarietà" e "Contro il femminicidio".

CARLO BRACCINI presenta "JIHAD ROMA"

Venerdì 8 dicembre alle 17,00

CARLO BRACCINI
presenta
"JIHAD ROMA"
(Casini editore)

intervengono
ALESSANDRA SELMI e MASSIMO CARPEGNA
Venerdì il romanzo di Carlo Braccini, giornalista di lungo corso, attualmente direttore del canale 148 di Sky Italia "Automoto TV".
Jihad Roma è lo sguardo di uno scrittore di finzione, un romanzo sulla guerra civile che sta squassando il nostro mondo e anche la città che Caput Mundi, per l’autore Carlo Braccini, lo è in tutto. Anche nei sentimenti - il personaggio di Angela è uno di quei “ruoli” femminili che raramente troviamo nei romanzi italiani -, nelle visioni distopiche, come nelle ideologie che stanno strozzando la civiltà.

Carlo Braccini non dice dove sia il bene e il male e nei suoi protagonisti, quattro moschettieri alla deriva, divisi da tutto ma uniti da una determinazione emotiva straordinaria, trova il motore di una guerra sotterranea che solo apparentemente non ha coinvolto (ancora) Roma.
Divise e stereotipi vengono mescolati e traditi, credi religiosi ed emozioni si mixano in una rapsodia politica, sociale, emozionale. Braccini guardando a un futuro prossimo ci mostra il presente, come nelle figure contrapposte e complement ari di Haamid e Amjad, potentissime e umane: a volte la finzione abbatte più muri della politica, la creatività arriva dove nessuno ha il coraggio di andare.

MATTEO STRUKUL presenta "I MEDICI. DECADENZA DI UNA FAMIGLIA"

Mercoledì 6 dicembre alle 18,00

MATTEO STRUKUL
presenta
"I MEDICI. DECADENZA DI UNA FAMIGLIA"
(Newton Compton editore)

interviene MARILU' OLIVA

Mercoledì avremo il piacere di ospitare un vecchio amico, Matteo Strukul, scrittore italiano rivelazione dell'anno che ha scalato le classifiche con la sua serie storica "I Medici", grazie alla quale ha vinto quest'anno il premio Bancarella.
Ci presenta mercoledì prossimo "Decadenza di una famiglia", il quarto e conclusivo romanzo della saga, che nel frattempo è stata tradotta in 11 paesi tenendo incollati alle pagine decine di migliaia di lettori.

In questa ultima parte della saga siamo nella Parigi del diciassettesimo secolo e Maria de’ Medici, da poco sposa di Enrico IV di Borbone, si trova ben presto a fare i conti c on le mire rapaci di Henriette d’Entragues. Con un documento scritto, Enrico stesso ha promesso alla propria favorita di prenderla in moglie, e ora quel foglio è l’arma con la quale ricattarlo. Ma non è l’unica minaccia: un’altra arriva da un gruppo di nobili che cospirano per rovesciare il trono. Avvertendo che le sorti proprie e del re sono sempre più critiche, Maria decide allora di affidarsi a Mathieu Laforge, spia e sicario abilissimo, capace di sventare più di una congiura. Ma la regina non sa ancora che il suo destino sarà segnato dalla lotta costante contro coloro che vogliono la fine del suo regno. Quando Enrico IV di Borbone muore, vittima dell’ennesimo complotto, all’orizzonte si profila, inarrestabile, l’ascesa di un astro di prima grandezza della politica francese: il cardinale di Richelieu. Sarà proprio lui, dopo la morte del re, ad acquisire un potere sempre maggiore, tradendo colei ch e più di chiunque altro ne aveva favorito la fortuna: Maria de’ Medici.

Matteo Strukul è laureato in giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto europeo, e ha pubblicato diversi romanzi di successo (La giostra dei fiori spezzati, La ballata di Mila, Regina nera, Cucciolo d’uomo, I Cavalieri del Nord, Il sangue dei baroni). Le sue opere sono in corso di pubblicazione in dieci lingue e opzionate per il cinema. Nel 2016 ha pubblicato con la Newton Compton il primo romanzo della saga sui Medici, Una dinastia al potere, vincitore del Premio Bancarella 2017. Sono seguiti Un uomo al potere e Una regina al potere. Scrive per le pagine culturali del «Venerdì di Repubblica» e vive insieme a sua moglie Silvia fra Padova, Berlino e la Transilvania. Il suo sito internet è www.matteostrukul.com

PAOLO BROGI presenta '68. Ce n'est qu'un début... storie di un mondo in rivolta.

Martedì 5 dicembre alle 18,00

PAOLO BROGI
presenta
'68. Ce n'est qu'un début... storie di un mondo in rivolta.
(Edizioni Imprimatur)

intervengono
BRUNO GIORGINI e FRANCO TRAVAGLINI
Martedì il giornalista Paolo Brogi ci presenta il suo libro sul '68, di cui il prossimo anno si farà di certo un gran parlare, in occasione del cinquantesimo anniversario...
Un anno che ha segnato il mondo intero e che a mezzo secolo di distanza fa ancora parlare di sé, ripercorso in un caleidoscopio di situazioni con la voce dei suoi protagonisti, attraverso una raccolta minuziosa di preziosi frammenti e immagini, con storie inedite e testimonianze di chi c'era.

L’occupazione di Palazzo Campana a Torino, il Vietnam Kongress a Berlino, la Columbia University e i Weathermen negli Stati Uniti, i contadini e gli studenti giapponesi a Narita, i cattolici dell’Isolotto a Firenze e la scuola di Barbiana, il contro-quaresimale a Tr ento, le comuni, il liceo Parini occupato a Milano e il Mamiani a Roma, gli scontri e i ferimenti alla Sapienza, la scoperta che alla Fiat si può scioperare, gli operai di Latina che si ritrovano cantando Azzurro, quelli della Bicocca in lotta contro il cottimo e quelli dell’Henraux che scaricano blocchi di marmo in mezzo alle strade, gli Uccelli di architettura a Roma, i terremotati del Belice caricati dalla polizia, la contestazione al Festival di Venezia, la quattro giorni di Chicago, i roghi umani a Varsavia contro l’imperialismo russo, Valdagno e la statua di Marzotto buttata giù, il Maggio francese, i braccianti ammazzati ad Avola, le manifestazioni in Brasile, la strage di Tlatelolco, la Scala, la Bussola e tanto ancora. Con 250 minibiografie di chi c’era, la cronistoria e un tributo alle vittime del ’68. Con foto di Uliano Lucas, Silvio Pasquarelli e Sergio Gattai.

Paolo Brogi, giornalista, nel ’68 era a Pisa. Ha lavorato a «Reporter», «L’Europeo», «Il Corriere della Sera». Ha un blog, www.brogi.info. Tra le sue ultime pubblicazioni per Imprimatur: Uomini e donne del Sud (2012), Eroi e poveri diavoli della Grande Guerra (2014), Ho avuto un’idea (2015) e Impiccateli! (2016).

Paura sotto la pelle - Evento alla Salaborsa

Venerdì 1 dicembre e sabato 2 dicembre
vi invitiamo a partecipare a una iniziativa che si terrà in Biblioteca Salaborsa nell'auditorium Biagi: noi saremo lì curando la vendita dei libri degli autori presenti.

Paura sotto la pelle è Il primo evento bolognese sulla paura: come si coniuga, in parole e immagini, e come si trasmette dalle parole alle immagini. Tra narrativa, fumetti, fiction e cinema.
Alcuni tra i più noti scrittori, sceneggiatori, registi e critici cinematografici di settore analizzeranno il processo di generazione della paura, nel lettore e nello spettatore.
L’evento nasce da un’idea di Giusy Giulianini, sviluppata poi in progetto con lo scrittore-sceneggiatore Diego Collaveri, il critico cinematografico Giovanni Modica e lo scrittore e appassionato cinefilo Fabio Mundadori, che a questo fine hanno dato vita al LABORATORIO DELLA CONTROREALTA’.

Il pomeriggio dell’1 dicembre sarà articolato in tre sessioni - La paura attraverso le parole, La sceneggiatura come scrittura di frontiera tra parole e immagini, La paura nel fumetto, che coniuga parole e immagini – durante le quali interverranno in qualità di relatori: Angela Capobianchi (La paura nel giallo contemporaneo di gusto classico), Andrea Carlo Cappi (La paura tra avventura e spionaggio), Roberto Carboni (Il noir come romanzo sociale), Piera Carlomagno (La cronaca nera come ispirazione della narrativa), Patrizia Debicke (Il giallo di gusto storico), Romano De Marco (La paura metropolitana), Enrico Luceri (La paura nel giallo classico), Luca Martinelli (Sherlock Holmes, un mito che non tramonta), Paolo Roversi (Un editore tra le infinite sfumature della paura); Gianluca Morozzi (Il rapporto tra parole e immagini nel fumetto della paura), Claudio Chiaverotti (Il fascino della paur a negli eroi dei fumetti, da Morgan Lost a Dylan Dog); Biagio Proietti (La sceneggiatura originale o l’adattamento da romanzo nella grande stagione degli sceneggiati televisivi). Opinionisti speciali delle tre sessioni saranno il Prof Luigi Weber, docente universitario di Letteratura contemporanea, la scrittrice e opinionista televisiva Maria Silvia Avanzato, oltre agli scrittori Fabio Mundadori e Diego Collaveri e al critico cinematografico Giovanni Modica.

Il pomeriggio del 2 dicembre sarà dedicato alla sessione La paura attraverso le immagini, durante la quale interverranno in qualità di relatori: Erica Arosio e Alessandro Berselli (Il cinema come fonte d’ispirazione per la narrativa), Giuseppe Cozzolino (La scrittura cinematografica nell’esperienza di Noir factory), Roberto D’Antona (Il nuovo gusto dell’horror), Pupi e Antonio Avati (Gli strumenti dello sceneggiatore e del regista per trasmettere la paura; Un classico: La casa da lle finestre che ridono; Il signor diavolo, un gusto immutato per l’horror). Opinionisti speciali della sessione saranno – oltre al Prof Luigi Weber, Maria Silvia Avanzato, Fabio Mundadori, Diego Collaveri e Giovanni Modica – i critici cinematografici Giuseppe Cozzolino e Luca Servini.

L’evento sarà condotto da Giusy Giulianini, blogger e organizzatrice di eventi culturali incentrati sulla narrativa crime.

ANDREA MALOSSINI presenta "LE TORRI DI BOLOGNA" e "LE CHIAVI DEL TEMPO"

Sabato 2 dicembre alle 17,00

ANDREA MALOSSINI
presenta
"LE TORRI DI BOLOGNA" e "LE CHIAVI DEL TEMPO"

(edizioni I libri di Emil)

intervengono
ROBERTO COLOMBARI, scrittore
MATTEO GIOVANARDI, proprietario della Torre Prendiparte


Sabato ospiteremo Andrea Malossini, che ci presenta ben due libri di ambientazione bolognese, un saggio e un romanzo.

"Le torri di Bologna" ci racconta le torri cittadine, esistenti o scomparse, in una guida ricca di aneddoti e curiosità.
Il sottotitolo è suggestivo: Guida alle torri medievali bolognesi da visitare o immaginare.
Maestose e secolari, nascoste in altri edifici o perdute per sempre, le torri di Bologna sprigionano ancora tutto il loro fascino, mute testimoni delle lotte che infiammarono il Basso Medioevo italiano. Erette tra l’XI e il XIII secolo, ognuna di esse è legata indissolubilmente alla storia di Bologna, fatta di intrighi e di lotte di potere tra fazioni guelfe e
ghibelline, e a quella dei suoi committenti, con un insospettabile fardello di leggende sanguinose e
amori tragici. Un patrimonio architettonico che ha reso Bologna una città unica al mondo e che
merita di essere riscoperto e preservato.
La guida è corredata da un ricco apparato di immagini a colori e di informazioni pratiche sulle torri aperte al pubblico.
La gu ida propone le schede delle 22 torri medievali di Bologna ancora visibili, delle due torri-
campanili e dei quattro torresotti superstiti (28 schede in totale). Sono inoltre descritte brevemente
altre 66 tra torri scomparse, per le quali si hanno fonti attestate sulla loro esistenza o ne sono visibili
i resti.

"Le chiavi del tempo" è invece un curioso romanzo ambientato nella Bologna a cavallo fra Duecento e Novecento sotto le torri di Bologna.

Arturo Brunelli, ventenne nato nel 1217, si ritrova nella Bologna del 1977 - durante la rivolta
studentesca - dopo un viaggio temporale di 740 anni. Una trentina d’anni dopo la moglie Christine
e il figlio Jacopo viaggeranno nel tempo nel senso opposto, giungendo nel 1271, in una Bologna in
piena guerra civile, tormentata dagli scontri tra guelfi e ghibellini.
Il varco per questi salti temporali sono le porte delle torri di Bologna, illuminate dalla magica lapis specularis e dal misterioso benvenuto: Ostium non Hostium.
La storia si svolge sullo sfondo degli eventi che trasformarono Bologna tra il 1271 e il 1273: la guerra tra Bologna e Venezia e poi contro Forlì; le imprese alchemiche di San Tommaso d’Aquino; la morte di re Enzo; la poesia del Guinizzelli; la caccia dell’Inquisizione agli eretici; le imprese dei personaggi danteschi Piero di Pier da Medicina, Taddeo Alderotti, e dei frati gaudenti Catalano di Guido di Donna Ostia, Loderingo degli Andalò, nonché del malvagio Bombologno Mussolini.
Arturo tornerà nel 1273 per ritrovare il suo passato e per rivivere il futuro che aveva già vissuto: una
lotta contro il tempo per mettersi in salvo con la sua famiglia e ritornare nella Bologna del XX secolo.

Andrea Malossini è giornalista, scrittore e autore tv; esperto di tradizioni popolari e appassionato di storia medievale, ha pubblicato una ventina di libri per gli editori Garzanti, A.V allardi, e Area51 Publishing, sui temi della stregoneria, della superstizione e dei santi, nonché dizionari tematici.

ROBERTO MARCHESINI presenta "TECNOSFERA. PROIEZIONI PER UN FUTURO POSTUMANO"

Mercoledì 29 novembre alle 18,00
ROBERTO MARCHESINI
presenta
"TECNOSFERA. PROIEZIONI PER UN FUTURO POSTUMANO"
(Castelvecchi editore)

interviene GABRIELE SCARDOVI

Mercoledì abbiamo il piacere di incontrare nuovamente Roberto Marchesini, che ci presenta il suo saggio più recente.
La tecnosfera è un'entità sfuggente, magmatica, imprevedibile.
Se fosse vero che l'essere umano ha il controllo sull'evoluzione della tecnica, la fantascienza dovrebbe essere una finestra sul futuro e l'innovazione portare a compimento il suo dettato visionario o, al limite, essere temporaneamente fermata dal gap realizzativo. Ma non è così.
Dopo il saggio post-human (2002), l'etologo e filosofo Roberto Marchesini torna ad affrontare il nostro rapporto con la tecnologia.

Ne parlerà con GABRIELE SCARDOVI, Life Member del Clare Hall College della University of Cambridge (UK).

Roberto Marchesini è nato a Bologna nel 1959. Fin da piccolo è affascinato dalla natura e dagli animali; collaborando con l’etologo Giorgio Celli, studia le interazioni sociali degli imenotteri con l’ausilio della macrofotografia. Osservando la natura, Marchesini propone nuovi modelli interpretativi del comportamento animale. Alla fine degli anni Ottanta si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, con l’intento di studiare il rapporto tra la natura e l’uomo da un punto di vista filosofico. In seguito sviluppa percorsi didattici dedicati ai bambini. A metà degli anni Novanta fonda, assieme alla sua collaboratrice Sabrina Golfetto, la casa editrice Apeiron, con l’obiettivo di divulgare nuove teorie sul mondo animale che superino i concetti dell’antropocentrismo. Nello stesso periodo diventa vegetariano. Nel 1997 fonda a Bologna, sempre con Sabrina Golfetto, la Scuola di Interazione Uomo-Animale. Autore di oltre 40 volumi e di oltre un centinaio di saggi, Roberto Marchesini si è anche dedicato alla narrativa e all’arte.

"L'ORIGINALE DI GIORGIA E ALTRI RACCONTI" di PAOLO ZANOTTI

Martedì 28 novembre alle 19,00

"L'ORIGINALE DI GIORGIA E ALTRI RACCONTI"
di PAOLO ZANOTTI

(edizioni Pendragon - collana I Chiodi)

intervengono
NICOLA BARILLI, MATTEO MARCHESINI, ALBERTO SEBASTIANI
Una settimana ricca di incontri interessanti e, nel caso del primo incontro di martedì, anche carichi di emozione.
Paolo Zanotti, scomparso prematuramente nel 2012, è stato subito riconosciuto come uno degli scrittori più significativi e promettenti della nuova narrativa italiana. I suoi romanzi, Bambini bonsai e Il testamento Disney, avevano suscitato un consenso unanime per la straordinaria invenzione fantastica unita a un realismo minuzioso, e per la sapienza con cui accostavano apocalisse e leggerezza. Ma nella forma breve va visto un lascito non meno importante. Ognuno dei racconti contenuti nella raccolta che presentiamo martedì costituisce infatti per stile e originalità di sguardo un mondo a parte: si va dalla fulminante fantaecologia di Bambini bonsai (racconto generatore dell’omonimo romanzo, pioniere della climate fiction italiana), alla straziante elegia di La cella geo grafica, fino a quell’imprendibile, aerea descrizione della «natura dell’amore collettivo» che è L’originale di Giorgia. E al centro restano i temi dominanti dell’opera di Zanotti: i sortilegi dell’infanzia, le amicizie di gruppo, gli amori e le illusioni della giovinezza.

Paolo Zanotti (1971-2012) è stato scrittore, saggista, ricercatore, editor, docente universitario, insegnante di scrittura creativa. Come narratore, ha esordito pubblicando diversi racconti sulle riviste «Il Caffè illustrato», «Nuova Prosa» e nell’antologia Best off (minimum fax 2005). Il suo primo romanzo, Bambini bonsai (Ponte alle Grazie), è del 2010, mentre nel 2013 è uscito, sempre per lo stesso editore, Il testamento Disney.

ADELE DESIDERI presenta "La figlia della memoria"

Sabato 25 alle 18,00

ADELE DESIDERI
presenta
"La figlia della memoria"
(Moretti&Vitali)

interviene Cinzia Demi.

Sono in corso le celebrazioni in occasione del centenario della Rivoluzione d'Ottobre, e leggere Vladimir Majakovskij è il nostro modo per partecipare.

Majakovskij: una fucina di immagini potenti. Di versi impetuosi, colorati, sensuali.
Un poeta rivoluzionario che scrive e declama teatralmente la rivoluzione della sua poesia.
Un gigante della letteratura che deliberatamente trasforma, moltiplica, iperbolizza la sua autobiografia, anche a partire dalla grande belle zza del suo corpo, della sua figura.
Vladimir Vladimirovic Majakovskij è capace di trasmutarsi in tutto ciò che lo circonda: si incarna continuamente in città, piazze, strade, caffè… in cielo, sole, mare, alberi, vento, fulmini, stelle, tuoni… Al centro del suo provocatorio discorso due parole – Amore e Rivoluzione.
Majakovskij non è soltanto passionale, è la Passione stessa fattasi poesia.

Sabato l'ultimo incontro del ciclo curato da Cinzia Demi, "Memoria e ricordo": tre incontri di narrativa sulla memoria quale fonte inesauribile di ricordo, e sostegno inconscio e ineludibile al passare del tempo, al nostro sopravviere alle gioie e ai dolori.

Incontreremo Adele Desideri, che ci presenterà il suo "La figlia della memoria".
E' la storia di Andreina, che si sente amata ma non compresa dal padre, il quale pare preferire la sorella Tude, un po’ tarchiata e anche cattiv a. Andreina si sente, inoltre, trascurata dalla madre, che - tormentata dalla depressione e da un nevrotico narcisismo - spesso non è in grado di occuparsi delle figlie con la dovuta tenerezza: le allontana, insofferente alla loro presenza.
Sin dalla nascita, Andreina “sente” di non essere desiderata. Ancora in fasce, viene ricoverata sotto la tenda a ossigeno per riprendersi da una polmonite: questa esperienza diventa, per la protagonista, il paradigma dell’abbandono della madre e, poi, di molti di coloro ai quali con il passare degli anni si attacca e dai quali chiede amore, quasi sempre non corrisposto, almeno non come lei si aspetterebbe. La nota critica di Franco Loi e la prefazione di Davide Rondoni attribuiscono a questa storia una legittimità letteraria di riuscito valore. Loi accenna a una capacità di “distacco” progressivo dagli eventi negativi che accompagnano la crescita. Rondoni parla di “racconto di una carnal ità irraggiungibile per tutta la vita".
Ne parleremo sabato, con Cinzia Demi.

BilBOlbul, il festival internazionale del fumetto

Anche quest'anno la nostra libreria collabora con
BilBOlbul, il festival internazionale del fumetto

che anima bologna nel prossimo fine settimana. Ecco gli incontri previsti nella nostra libreria:

Giovedì 23 novembre alle 18,00

inaugurazione della mostra:
OTTO GABOS: RIVOLUZIONI
Mostra presente in libreria dal 23 novembre al 7 dicembre, negli orari di apertura della libreria.
intervengono OTTO GABOS, JANNA CARIOLI, BENIAMINO SIDOTI
L'incontro si svolgerà nell'ambito di Saratoff/Notte Bianca del fumetto, primo evento di BilBOlbul 2017

Sabato 25 novembre alle 15,30

"RIDISEGNARE TOPFFER"

incontro con NICOLA ROBEL e FRANCESCO CATTANI

L’undicesima edizione di BilBOlbul apre con una preview la sera di giovedì 23 novembre a partire dalle 18, quando inaugureranno le principali mostre off dell’edizione 2017: una vera e propria Notte B ianca del Fumetto per celebrare le tante iniziative cittadine che in BilBOlbul trovano la più importante vetrina di scoperta e promozione
Nella nostra libreria sarà visitabile "Rivoluzioni", un’esposizione di una selezione di stampe ad alta qualità estrapolate dalle illustrazioni dei romanzi della collana omonima edita da Libri Volanti per Istos. L’idea di raccontare le rivoluzioni, da quelle storiche a quelle sociali nasce da Teresa Porcella e si rivolge a un pubblico di ragazzi ma non solo. Il format prevede un rapporto paritario tra parole e immagini unite in un unica flusso narrativo.
Otto Gabos è l’illustratore di collana e si affianca ai testi di Marcello Fois e Alberto Masala per La formula esatta della rivoluzione, ambientata durante la presa della Bastiglia, A Beniamino Sidoti per Odeon Campero, durante la rivoluzione messicana e Janna Carioli per La stella rossa di Ivan, a Mosca nei giorni del funerale di Leni n.
La sfida grafica è di reinventare il segno a ogni romanzo mantenendo comunque intatto lo stile. L’uso di materiali apparentemente semplici come la grafite, il pastello, lo sfumino diventa un’occasione di sperimentazione che si arricchisce con l’uso di una bicromia digitale straordinariamente versatile anche dal punto di vista emotivo ed espressivo.
Alla mostra si affianca giovedì una serata di incontro con gli autori che racconteranno e leggeranno brani scelti dai romanzi: saranno dunque presenti BENIAMINO SIDOTI e JANNA CARIOLI.
Otto Gabos, che ha il compito di realizzare la narrazione grafica di tutti i volumi, ci racconterà il processo creativo e le tecniche di realizzazione.
Per le stampe tipografiche presentate in mostra è stata utilizzata la stessa carta degli interni per mantenere intatto il delicato equilibrio tra il disegno a grafite e la colorazione in bicromia.
Ricordiamo per i lettori interessati alcuni dati tecnici:
La collana Rivoluzioni edita da Libri Volanti per Istos Edizioni è ideata e diretta da Teresa Porcella. Il progetto grafico e l'impaginazione sono di
Ignazio Fulghesu.
Questi i tre titoli disponibili:
Marcello Fois, Alberto Masala, Otto Gabos, "La formula esatta della rivoluzione", 2016
Beniamino Sidoti, Otto Gabos, "Odeon Campero", 2017
Janna Carioli, Otto gabos, "La Stella Rossa di Ivan", 2017


Sabato alle 15,30

un incontro in omaggio a Rodolphe Töpffer,
autore svizzero vissuto nella prima metà dell’Ottocento, amico di Goethe, che è oggi riconosciuto universalmente come inventore del fumetto.
Un ruolo di precursore e padre che gli è stato riconosciuto anche da molti autori, a partire dagli anni Novanta, da Art Spiegelman a David B, da Chris Ware ad Anke Feuchtenberger.
A Topffer è dedicato un convegno, mentre una mostra della sua opera sarà visitabile in Aula Magna.
Radicato nella cultura europea della prima metà dell’Ottocento, lo scrittore e artista ginevrino si trova in effetti a essere il punto di convergenza tra le forze che, alla fine del secolo, porteranno all’esplosione del fumetto: lo sviluppo delle tecniche di stampa che procede parallelamente all’estensione del pubblico, l’evoluzione della caricatura e la crescente diffusione delle stampe popolari, la mutazione delle forme narrative. Ma non è solo la critica (Thierry Groensteen in testa) che ha riconosciuto questo ruolo di precursore di Töpffer, anche molti autori, a partire dagli anni Novanta, ne hanno riconosciuto la paternità.
Al lavoro dell’artista svizzero è dedicato l'omaggio di Nicola Robel e Francesco Cattani, una reinterpretazione in chiave contemporanea del lavoro del maestro che sarà visibile presso la hall dell'hotel Al cappello Rosso (via deFusari, 9) durante il festival. Inoltre sono stati chiamati a confrontarsi operativamente con le storie di Töpffer e ispirandosi alle tavole del fumettista ginevrino hanno creato due storie di quattro tavoli che saranno presentate durante questo incontro e pubblicate in BBB17 In corso d’opera.
Gli autori illustrano il senso del loro lavoro sabato pomeriggio in libreria.
A Topffer è dedicato anche un convegno che si terrà presso l'Accademia di Belle Arti venerdì 24 novembre.

Tutte le informazioni sul Festival su www.bilbolbul.net/2017

ROBERTO BARBOLINI presenta "VAMPIRI CONOSCIUTI DI PERSONA"

Martedì 21 novembre alle 18,30

ROBERTO BARBOLINI

presenta
"VAMPIRI CONOSCIUTI DI PERSONA"
(Edizioni La Nave di Teseo)

intervengono
ALBERTO BERTONI e GINO RUOZZI

"Un Fellini della scrittura"
(Cesare Garboli)

I vampiri di Roberto Barbolini sono i protagonisti dei suoi incontri più formidabili: aneddoti e avventure che si srotolano dall’appennino modenese al confine ungherese, dalla seconda guerra mondiale alla Transilvania, fin quasi a sfiorare la soglia dell’Aldilà.
Una caccia al tesoro improbabile attorno a un misterioso Stradivari; un simpatizzante nazista circonciso; il grande calciatore Puskas esule dalla sua Ungheria su una spiaggia di Bordighera; un viaggio di lavoro in Transilvania che si trasforma in una vera e propria caccia al vampiro. Per tacere della sfida alle sempre incombenti insidie del Dottor Morte.
Brioso e ma linconico, divertente e terribile, Vampiri conosciuti di persona è un romanzo per frammenti, stupori e visioni, immersi nel fiume ironico e surreale della scrittura di Barbolini.

Roberto Barbolini è nato a Formigine (Modena) nel 1951. Ha esordito a “Il Giornale” di Indro Montanelli lavorando con Giovanni Arpino; è stato redattore culturale e critico teatrale di “Panorama” e attualmente collabora con “QN – Quotidiano nazionale”. Si è occupato di poesia erotica, di fantastico e di gialli. Ha pubblicato numerosi romanzi, saggi e raccolte di racconti, tra cui La strada fantasma (1991), vincitore del premio Dessì, Stephen King contro il Gruppo 63 (1998), Il punteggio di Vienna (1995), Piccola città bastardo posto (1998), Ricette di famiglia (2011), Provaci ancora Radetzky (2012), L’uovo di Colombo (2014), Nero Wolfe in via Pastrengo e altri incontri ravvicinati (2017).

FRANCESCA CAPOSSELE presenta "1972"

Sabato 18 novembre alle 16,30

FRANCESCA CAPOSSELE

presenta
"1972"
(Edizioni Playground)

intervengono
LORENZO BARALDI e SILVIA CAVICCHI

Sabato ospiteremo Francesca Capossele, per la prima presentazione a Bologna di un romanzo che con questa città ha molto a che fare.

Francesca Capossele sceglie la lente della provincia per raccontare gli anni settanta, attraverso la ricerca dell'amore di un gruppo di giovanissimi e rapporti di famiglia troppo stretti per definizione.
È in questi anni di fermento culturale, sociale e politico che è ambientato 1972, suo romanzo d’esordio. La scrittrice, vive e lavora a Ferrara e anche se questo libro è stato scritto «a mano» 25 anni fa, ha visto la luce solo ora; quasi a mezzo secolo di distanza da quegli anni Settanta che stravolsero (e cambiarono per sempre) i tempi e l'Italia.
1972 è una storia familiare d'amore, amicizia e giovinezza perduta che unisce i destini di due fratelli della provincia italiana a una figlia della ricca borghesia bolognese, sullo sfondo di un decennio, quello degl i anni Settanta, colmo di fermenti culturali e dolorose trasformazioni.

Febbraio 1972, il padre di Cristina annuncia a lei e a tutta la famiglia, che si sarebbero trasferiti da Ferrara a Bologna. Una nuova casa, in una nuova città con nuove compagnie. In quel momento tutto cambia. I rapporti familiari già in bilico vengono messi a dura prova da un trasloco forzato che nessuno vuole davvero, forse nemmeno il padre. Quaranta chilometri che a inizio anni Settanta sembravano migliaia. Bologna era un’altra cosa. Ferrara tra le sue mura e la sua nebbia viveva di “vita propria”. Il capoluogo emiliano invece, con le sue regole, l’università, il fermento e quella condizione cittadina che metteva a disagio i “provinciali”, era più “al centro del mondo”.

SANDRA TASSI presenta "COME LEGGERE UN ROMANZO

Venerdì 17 novembre alle 18,00

SANDRA TASSI

presenta
"COME LEGGERE UN ROMANZO
Diventare lettori consapevoli"

(Giubilei Regnani edizioni)

interviene
EMILIO ALESSANDRO MANZOTTI

Venerdì, dalla pratica alla teoria: Sandra Tassi ci fornisce gli strumenti per leggere un romanzo.
Giungere al centro del romanzo è l’obiettivo ultimo, e forse irraggiungibile, del Lettore Consapevole. Ci si arriva per gradi, con una penetrazione lenta e progressiva, che conduce sempre più vicino al senso profondo della scrittura narrativa. A partire dalla periferia di una lettura em ozionale o di superficie, propria del cosiddetto Lettore Empirico, fino alle competenze più raffinate del Lettore Modello, l’autrice conduce alla conquista graduale delle strategie di lettura del romanzo contemporaneo, educando alla ricerca di un incontro personale e meditato con il romanzo di oggi. E al termine del saggio, se vuole, il Lettore potrà cimentarsi nel duplice gioco della LETTURA – SCRITTURA, per divertirsi con parole e frasi, come i grandi autori della letteratura del Novecento contemporaneo.

Sandra Tassi è laureata in Pedagogia, vive e lavora a Modena. In seguito alla nomina ministeriale per la conduzione di un CREMS (Centro Risorse Educative Multimediali Scolastiche) per la formazione dei docenti, è andata specializzandosi nel campo della lettura, tanto da divenire un punto di riferimento importante su tutto il territorio nazionale per l’aggiornamento dei docenti, l’educazione dei giovani, la formazione perm anente degli adulti.

PIERGIORGIO DI CARA presenta "ELVIS E IL COLONNELLO"

Mercoledì 15 novembre alle 18,00

PIERGIORGIO DI CARA
presenta
"ELVIS E IL COLONNELLO"
(edizioni Il Palindromo)

interviene MATTEO BORTOLOTTI

Mercoledì Matteo Bortolotti ci introduce nel mondo di "Elvis e il Colonnello” nuovo romanzo di Piergiorgio Di Cara, un poliziotto-scrittore nato a Palermo dove vive e lavora, un "giallista" che ha anche scritto sceneggiature tv e di recente ha realizzato i testi per la App di informazione antimafia NoMa, lanciata c on Pif.

Il suo nuovo libro, pubblicato a giugno, si basa su alcuni “topoi” letterari della letteratura statunitense e non solo, il viaggio on the road, il sonno rivelatore, il viaggio nel tempo e la possibilità o meno di influenzare il corso della storia. I due giovani siciliani protagonisti del romanzo sono Fabio, pizzaiolo appassionato di Elvis e Valerio, guardia giurata e appassionato lettore della beat generation. Durante un viaggio in auto negli Stati Uniti, da Dallas a Graceland, i due amici palermitani vengono sorpresi da un temporale e sono costretti a sostare in una misteriosa stazione di servizio. Si risvegliano nel pieno degli anni Cinquanta, nel quartiere nero di Memphis in Tennessee. Qui i due amici cercheranno in tutti i modi di incrociare i loro idoli e, se è possibile, interferire con le loro esistenze per modificare il futuro e per salvare, ad esempio, Elvis dalle grinfie del colonnello…

Di Cara è tra i più afferm ati autori di narrativa poliziesca e di soggetti e sceneggiature per la televisione del panorama italiano.
I suoi romanzi sono: Isola nera (Edizioni e/o, 2002), L’anima in spalla (Edizioni e/o 2004), Hollywood Palermo (Colorado Noir 2005), Vetro freddo (Edizioni e/o 2006), Il ragazzo dai capelli rossi (Perdisapop 2007), La stanza dei sospetti (NewtonCompton 2016). Ha scritto i testi delle storie antimafia di NOma, applicazione ideata da Pif e Tiziano Di Cara. Con il Palindromo ha pubblicato la nuova edizione della raccolta Cammina, stronzo. Sbirri a Palermo

PIERGIORGIO PULIXI presenta "LA SCELTA DEL BUIO"

Martedì 14 novembre alle 18,00

PIERGIORGIO PULIXI
presenta
"LA SCELTA DEL BUIO"
(Edizioni e/o)

interviene
CLAUDIO GUERRA (Libroguerriero)

Martedì ci torna a trovare un amico della libreria, PIERGIORGIO PULIXI, che avevamo già ospitato per presentare suoi precedenti romanzi.
Martedì ci presenta "La scelta del buio", il secondo romanzo con protagonista Vito Strega, il secondo “canto del male”. Una serie, questa, che si prevede in tredici episodi e che ha come ambizioso obiettivo quello di vivisezionare il lato oscuro dell’essere umano. Quasi una commedia contemporanea, in cui Vito Strega fa la parte di Virgilio e Pulixi quella di Dante. Un viaggio che si districa nel solo inferno e in cui la guida del poeta è un commissario psicologo, dai tratti quasi filosofici, che si immedesima nella vittima e dal punto di vista della vittima guarda l’omicidio. Un metodo pericoloso che obbliga Strega a navigare nel buio della mente umana, a capire la relazione vittima/assassino, a inseguire un ideale di giustizia e verità che va ben oltre le responsabilità penali. In questo viaggio tutto il nostro vivere vi ene sezionato dalla penna di Pulixi costringendo noi lettori a dar di naso con le nostre stesse incongruenze, con il nostro lato oscuro, perché ognuno di noi ha, dentro di sé, ombre dentro le quali non vuole addentrarsi e che soffoca.

"La scelta del buio di Piergiorgio Pulixi esce dai canoni del noir contemporaneo. Ne esce perché l’atmosfera che pervade il romanzo è quella di un Blade Runner o un Gattaca: una città asettica, senza riferimenti (neanche il nome di una via, un piatto tipico o riferimenti al tempo atmosferico) e con i personaggi che parlano un italiano corrente, non infarcito di localismi che li caratterizzino. Una nicchia spazio temporale che potrebbe essere la questura sotto casa di qualsiasi lettore. Un interspazio narrativo in cui chiunque può identificarsi. La bolla creata da Pulixi ha un effetto devastante sul lettore che non ha appigli, né distrazioni dal male, dal buio, dall’ombra e dell&r squo;oscurità. Non vi sono strade, angoli, scorci che possano dare un momento di sollievo, un sospiro caldo in un freddo polare di sensazioni e umori. Non vi è una ricetta, una battuta, un momento di leggerezza che regali un boccata d'aria fresca. È solo buio. È solo male, dolore, morte."
(Alessio Piras, Critica Letteraria)

Martedì l'incontro con Piergiorgio Pulixi vede anche l'esordio come presentatore di Claudio Guerra, amico della nostra libreria che abbiamo visto passare da accanito lettore, a scrittore, a recensore ed ora in dialogo con gli scrittori.
Solitamente è anche il fotografo ufficiale di molti dei nostri incontri: questa volta le foto non saranno all'altezza, scusaci, Claudio.

Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982. Fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de fogu (Edizioni E/O 2008), e singolarmente il romanzo sulla schiavitù sessuale Un amore sporco, inserito nel trittico noir Donne a perdere (Edizioni E/O 2010). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), proseguita con La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014), Per sempre (Edizioni E/O 2015) e Prima di dirti addio (Edizioni E/O 2016). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato anche il romanzo Padre Nostro e il thriller psicologico L’appuntamento (Edizioni E/O). Nel 2015 ha dato alle stampe Il Canto degli innocenti (Edizioni E/O) primo libro della serie thriller I canti del male.

"IL CAFFE' DELLE NONNE" (Senza escludere i nonni)

Non solo presentazioni, in libreria, ma anche attività e collaborazioni.

Da domani, mercoledì 8 novembre, parte
"IL CAFFE' DELLE NONNE"
(Senza escludere i nonni)

un gruppo di conversazione e scambio sulla propria esperienza come nonni di bambini tra i 2 e i 6 anni, per condividere le proprie impressioni sull'esperienza svolta in ambito familiare.
Il gruppo sarà coordinato da counsellor ed esperte in psicologia e pedagogia.

Il percorsi si articola in 4 incontri il mercoledì mattina alle 10,00, ed ha un costo totale di 8 euro.
E' organizzato dall'associazione Per-corsi.

Ecco come si articolano i gli incontri:

- mercoledì 8 novembre
DIVENTARE NONNI: UN RUOLO DA INVENTARE
I cambiamenti di ruolo nei passaggi di vita.

- mercoledì 15 novembre
MUOVERSI IN PUNTA DI PIEDI:
I CONFINI DEL RUOLO DI NONNI.

Quale coinvolgimento nelle diverse dinamiche familiari.

- mercoledì 22 novembre
LE DOMANDE DEI BAMBINI
Quando i bambini fanno domande che non ci aspettiamo.

- mercoledì 29 novembre
QUANDO IN FAMIGLIA C'E' UNA DIFFICOLTA'
Il ruolo dei nonni a supporto della famiglia.

In libreria sarà presente una proposta di letture selezionata dalle curatrici del percorso.
Le coordinatrici:
- ANNA MARIA RODA: pedagogista e counsellor, con esperienza nell'ambito dell'infanzia, dei servizi educativi e scolastici e della genitorialità.
- VIVIANA RICCHI: psicologa e psicoterapeuta
- GIGLIOLA CORSINI: Counsellor, membro del Coordinamento Regionale CNCP Emilia Romagna/Abruzzo.





Inoltre vi invitiamo a partecipare a questa interessante iniziativa a cui collaboriamo:
Giovedì 9 novembre presso il dipartimento di Filologia Classica e Italianistica - Aula II, in via Zamboni 32, DALLE 15,00 ALLE 18,30
RACCONTI DELL ’ALTROVE
Come viene raccontata e condivisa oggi la morte?
A questa domanda rispondono 7 autori italiani contemporanei.

Organizzato da SO.CREM Bologna in collaborazione con il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna, Morellini Editore, Federazione Italiana per la Cremazione e Libreria Ubik Irnerio, questo incontro ci permetterà di parlare della morte attraverso il filtro della letteratura, concepita nel suo significato più esteso e variegato.

Sono stati coinvolti autori contemporanei che, nella loro produzione, si sono confrontati – con risultati di volta in volta diversi – con questo tema, così da mettere a confronto le differenti modalità con cui oggi può essere raccontata e condivisa: la narrativa, la poesia, la sceneggiatura, il fumetto, il giornalismo.

Intervengono:
ALBERTO BERTONI, ALBERTO CORRADI, ANDREA DI FABIO, GIAMPIERO RIGOSI, GIANLUCA MO ROZZI, MICHAELA K. BELLISARIO, VALTER VECELLIO.

In libreria sarà presente la proposta della bibliografia degli autori, con uno sconto per i partecipanti del 10%.

Ismete Selmanaj Leba presenta: "I bambini non hanno mai colpe" e "Verginita' rapite"

Lunedì 13 Novembre Ore 17,30
Ismete Selmanaj Leba
presenta:
"I bambini non hanno mai colpe" e "Verginita' rapite"
Bonfirraro Editore

Intervengono:
NDUE LAZRI: Presidente FNAI, Giornalista e Documentarista
PIRRO QENDRO: Presidente Associazione "La Svolta"
MARIA GRAZIA GOLFIERI: Fashion Blogger


Ismete Selmanaj Leba
è nata a Durazzo, in Albania. Nel 1991 si laurea all'Università di Tirana
presso la Facoltà di Ingegneria Edile, ma la passione per la letteratura,
che l’ha accompagnata sin da quando era bambina e che le ha fatto vincere
medaglie e numerosi premi, non l’ha mai abbandonata. Vive sulla sua pelle
la crisi politica albanese: nel 1992, infatti, decide di trasferirsi in
Italia, risiedendo da allora in provincia di Messina. Con Bonfirraro ha
pubblicato il libro di successo "Verginità Rapite" che
segna il suo esordio in lingua italiana, adottato dalla cattedra di
“Cultura e Letteratura Albanese” presso l’Università di Palermo.
"I bambini non hanno mai colpe" è il suo secondo romanzo.

"I bambini non hanno mai colpe"
Due bambini, Gjegj e il fratello Sokol, sono gli unici testimoni della
morte del padre. Loro malgrado, entrano nelle terribili trame del debito di
sangue, accusati dal loro nonno che grida alla vendetta, secondo l’antica
regola del Kanun, codice di comportamento albanese di tradizione medievale.
L’unica strada per la salvezza, sarebbe stata quella di restare reclusi in
casa, dove si prospettava un’unica possibilità, ovvero morire giorno dopo
giorno. L’aiuto di uno zio e la forza morale della madre è provvidenziale
e, con molta determinazione, decidono di allontanarsi dal paese e
trasferirsi in una piccola città.

"Verginità rapite"
1979, Albania. Il potere del dittatore comunista Hoxha raggiunge il suo
apice, e la popolazione è ridotta alla fame e alla miseria. Chiunque osasse
opporsi al regime o denunciare gli abusi di potere viene maltrattato e
deportato nelle zone più remote del paese. È per questo che Mira, una
ragazzina di soli 15 anni, preferisce passare sotto silenzio la violenza
subita dal segretario del Partito della scuola.

FESTA DI LIBROGUERRIERO

Sabato 11 novembre dalle 18,00 in poi

FESTA DI LIBROGUERRIERO

Sabato in libreria ci sarà proprio la festa del blog letterario Libroguerriero, in occasione dei nove anni di attività.
Il pomeriggio vedrà partecipare insieme lettori, scrittori, curiosi e operatori del settore.
Si tratta di una festa che è più un omaggio alla nostra passione, i libri.
Marilù Oliva, scrittrice e fondatrice del blog, condurrà l'incontro, accompagnata dalle voci di redattori e di scrittori.
Oltre a parlare di libri, attraverso l'esposizione della filosofia del blog, si toccheranno temi oggetto di dibattito letterario: la validità delle recensioni, le interviste, la difficoltà a trovare un editore, lo (scarso) spazio riservato all'arte femminile, i casi le tterari, il mercato editoriale...

Saranno presenti in libreria:
Marilù Oliva, Romano De Marco, Paola Rambaldi, Claudio Guerra, Caterina Falconi, Elisa Della Scala, Piera Carroli, Massimo Ricciuti, Camilla Ghedini, Paolo Panzacchi, Gianluca Morozzi, Milvia Comastri, Leonarda Morsi, Marino Buzzi, Alessandro Bruni, Sergio Rossi, Valentina Grande, Stefano Bonazzi.

Un'indigestione di scrittori!

I LIBRI di Marilù Oliva
I libri.

Porte idrosolubili,
amici che non dicono mai di no.
Burle al tempo,
l'orologio è una piuma,
cent'anni di solitudine racchiusi lì.
Le pagine, mongolfiere e giostre,
la consistenza di carta
è soltanto un inganno.
Dentro scorre sangue, oro liquido, metadone,
fango e comete blu. Poi la Nera Signora
e il nostro assurdo desiderio possederla.
Le storie. Se se non ti bruciano,
se non ti squarciano una nuova luce,
allora cascano giù, giù nell'oblio.
Se non trovi, lì dentro, qualcosa di te, un antico altrove
o qualcosa che avevi sognato, escluso, rinnegato
o che credevi perduto per sempre.


ANGELA CAPOBIANCHI presenta "LA DISCENDENZA"

Venerdì 10 novembre alle 18,00
ANGELA CAPOBIANCHI
presenta
"LA DISCENDENZA"
(Novecento editore)

interviene GIUSY GIULIANINI

Uscito nella prestigiosa collana Calibro 9, diretta da Paolo Roversi, venerdì presentiamo "La discendenza", ultimo romanzo di Angela Capobianchi, scrittrice che si sta sempre più affacciando alla ribalta del giallo italiano.

Per festeggiare la nomina, il nuovo preside di un liceo classico di una città del centro Italia organizza una cena nella sua villa invitando i colleghi. In lista c’è anche la professoressa Barbara Baldi che non arriverà mai. Il suo corpo sarà infatti ritrovato a bordo della sua auto nel parcheggio del liceo. L’assassino le ha lasciato nelle viscere un biglietto con scritto “Ventrem feri”. “Colpisci al ventre” è l’ultima frase pronunciata da Agrippina, madre dell’imperatore Nerone mentr e veniva uccisa.
"Agrippina è morta e moriranno anche tutti gli altri”: il killer che si firma Nerone è tornato per vendicarsi di tutti i suoi nemici.
Più di cinquecento pagine di affilata scrittura e di mistero per un giallo che lascia il segno.

"Angela Capobianchi raccoglie (forse unica, in Italia) l’eredità dei giallisti classici, da Agatha Christie a Ellery Queen, attualizzandola per tematiche e ritmo, nella realizzazione di una storia ad alta tensione , mai sopra le righe, che può vantare una struttura narrativa solidissima, personaggi meravigliosamente caratterizzati e una scrittura rigorosa ma, allo stesso tempo, piacevole e seducente.
Difficile staccarsi da questo romanzo prima di averlo finito. Leggendo Angela Capobianchi non posso fare a meno di pensare che ormai, almeno in parte, ci si sia abituati a romanzi di genere nei quali la trama sembra quasi divenuta un optional. Questo romanzo è un tu ffo rigenerante in un territorio classico ma, paradossalmente, nuovo. Quello di una gran bella storia, scritta benissimo e con grande onestà nei confronti dei lettori".
(Romano De Marco, nel blog Libroguerriero)

ANDREA SALONIA presenta il romanzo "DOMANI, CHIAMERANNO DOMANI"

Martedì 7 novembre alle 18,00
ANDREA SALONIA
presenta il romanzo
"DOMANI, CHIAMERANNO DOMANI"
(Mondadori editore)

interviene GIOVANNA CENACCHI

Martedì l'esordio letterario di Andrea Salonia.

“Domani, chiameranno domani”, edito da Mondadori, è ambientato in Puglia e narra la storia di un ingegnere metodico e rigoroso esperto dell'acciaio, direttore della fabbrica più grande e importante d'Italia, che viene arrestato con l’accusa di aver riversato materiali dannosi attorno alla fabbrica. L’uomo sconta la sua pena agli arresti domiciliari, in attesa che gli inquirenti lo chiamino per spiegare le sue ragioni. Il romanzo narra di quest'attesa straziante, fatta di rituali semplici, di passi lenti e precisi che a piedi nudi calpestano ogni singolo metro quadrato del suo appartamento. Un'attesa fatta di sapori, odori, colori e suoni del suo Salento, dei suoi ulivi e del colore intenso, quasi nero, del Primitivo.

Così, chiuso nei molti ma claustrofobici centotrentasette metri quadrati della sua casa, stagione dopo stagione, oggetto dell’opinione pubblica, Augusto C. perde i suoi sensi; prima l’olfatto, il gusto, quindi il tatto, poi l’udito e infine la vista. Accanto a lui c’è sempre Graziella, moglie, in primo luogo, ma donna forte, amante della cucina di quella loro terra, dove arriva anche il salmastro del mare. E cucinare insieme li salva; salva Augusto, che imparando a preparare le pietanze racconta la sua vicenda di uomo, dal padre contadino e infermiere, libero nell’animo in sella alla sua Bianchi azzurro del cielo; racconta del periodo di lavoro in Giappone, dei suoi figli Lorenzo e Gaetano, di quanto fossero diversi, della madre e della sua faccia da radice; racconta dell’acciaio e della gente della fa bbrica che per tanti anni era stata la sua vita intera. Ecco – dice un Augusto senza (il) senso – questi sono gli arresti domiciliari, rallegrarsi che il proprio padre sia già morto.

Con una lingua che ammalia, nella quale riecheggiano i ritmi e i suoni di un mondo arcaico e immortale, Andrea Salonia dà voce alle inquietudini di un uomo che nel confronto con il suo passato, con le sue speranze e con l'incorporeità dell'attesa tenta di scendere a patti con un drammatico presente.

È il debutto di Andrea Salonia: classe ’71, nato a Como, medico e professore associato di medicina e chirurgia. Da 24 anni in ospedale, dirige uno dei 4 istituti di ricerca ufficiali del San Raffaele. Specializzazione: urologica-andrologica. «Un lavoro impegnativo, ma la letteratura è una passione che non si riesce a tacitare», spiega. Il suo romanzo sembra alludere ai 18 giorni di prigione del direttore generale dell’Ilva, senza ma i nominare l’azienda. Ma il particolare conta meno dell’universale: è la vicenda di un uomo in sospensione, in attesa che qualcuno lo chiami.

MATTEO BUSSOLA presenta "SONO PURI I LORO SOGNI LETTERA AI GENITORI SULLA SCUOLA"

Lunedì 6 novembre alle 18,00

MATTEO BUSSOLA
presenta
"SONO PURI I LORO SOGNI
LETTERA AI GENITORI SULLA SCUOLA"

(Einaudi editore)

interviene SERGIO ROSSI

Quando abbiamo smesso di fidarci degli insegnanti, e abbiamo iniziato a vivere al posto dei nostri figli? Essere genitori, a volte, significa fare un passo indietro.

Matteo Bussola ha tre figlie, le accompagna a scuola, le segue nei compiti, parla con gli altri genitori e partecipa pure alle chat di classe su WhatsApp. Insomma, sulla scuola ha un osservatorio privilegiato. E quindi può testimoniare che, davanti a un brutto voto, spesso i genitori si sentono messi in discussione, e per tutta risposta negano l'autorità degli insegnanti. Cosí decide di scrivere a sé stesso, e agli altri genitori, per provare a riflettere sui sensi di colpa e le paure che si nascondono dietro la mancanza di f iducia nella scuola. Un libro di storie - le sue, ma anche quelle delle madri e dei padri che frequenta, di sua mamma ex insegnante, degli amici docenti - che parla del nostro tempo, e dei nostri figli. Di come spesso, senza accorgercene, ci sovrapponiamo a loro per evitare che inciampino. Ma non c'è crescita senza crisi, e solo facendoci da parte, pur pronti a raccoglierli se cadono, possiamo aiutarli a diventare adulti.

Dal primo giorno di scuola, in cui mamme, papà, nonni e fratelli accompagnano in massa i bambini fino in classe scattando foto a raffica, neanche fossero a un concerto degli Stones, alle raccomandazioni per la mensa, ché la stagionatura del Parmigiano, si sa, dev'essere almeno 38 mesi; dai pidocchi, che ogni anno proliferano sulle teste degli alunni generando ansie e sospetti, al kit di sopravvivenza per la gita, che prevede praticamente tutto tranne un gps satellitare. Matteo Bussola fa un ritratto divertito e serissimo della scuola di oggi, confrontandola con quella di quand'era piccolo lui. E si domanda perché abbiamo smesso di considerarla un luogo in cui imparare il rispetto per noi stessi e per gli altri. Con il tono caldo e intimo che è ormai la sua inconfondibile cifra, lo sguardo attento a ogni storia che incontra, parte dalla sua esperienza per scrivere una lettera a tutti noi, arrivando al cuore della nostra paura. Quella di «lasciar andare i nostri figli nel mondo, permettere che compiano i loro passi senza di noi».

Matteo Bussola (Verona, 1971) nella sua vita passata era architetto. A trentacinque anni ha deciso di cambiare tutto. Oggi fa il papà di Virginia, Ginevra e Melania. Per lavoro disegna fumetti, e quando è in debito d'ossigeno scrive. Notti in bianco, baci a colazione, il suo primo libro (Einaudi Stile Libero 2016), ha avuto una grande accoglienza ed è stato tradotto in molti Paesi. Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato Sono puri i loro sogni (2017). Tiene una rubrica settimanale su «Robinson», l'inserto culturale de «la Repubblica», dal titolo Storie alla finestra.

FRANCESCO CUSA presenta "RACCONTI MOLESTI"

Venerdì 3 novembre alle 18,00

FRANCESCO CUSA
presenta
"RACCONTI MOLESTI"
(edizioni Eris)

interviene RENATO GEREMICCA

Venerdì ospitiamo Francesco Cusa e i suoi "Racconti molesti".
Tra nebbie di provincia e atmosfere surreali, si muovono personaggi piccoli e insignificanti, uomini e donne che non vanno cercati in mondi lontani, ma sono intorno a noi, vivono nella comune inedia quotidiana. Racconti molesti odora del marcio della società italiana, odora di casa, e rappresenta una sorta di catarsi compulsiva che racconta – scegliendo senza dubbio il politicamente scorretto – quello che vede uno sguardo che non cede all’imbarazzo.

I racconti di Cusa sono cattivi, ironici e caustici, l’autore è un feticista della morbosità e dell’inettitudine patologica che si diverte a scandagliare vizi e tabù culturali di una realtà che scricchiola in maniera inquietante, anche se le crepe restano invisibili.

Francesco Cusa è nato a Catania nel 1966. È batterista e compositore jazz di fama internazionale. Attivo nell’ambito dell’interdisciplinarietà artistica, ha realizzato numerosi lavori di creazione di musiche per film, spettacoli teatrali e letterari, danza e arti visive, collaborando con ballerini, poeti e visual performers. Alterna la carriera da musicista a quella di scrittore e critico cinematografico. Collabora con le riviste Lapis e Cultura commestibile per cui cura la rubrica “Il cattivissimo”. Novelle Crudeli. Dall’orrore e dal grottesco quotidiani è la sua prima raccolta di racconti edita da Eris edizioni nel 2014.





STEFANO SAVIOTTI presenta "IL TEATRO DELL'ANIMA"

Martedì 31 ottobre alle 18,00

STEFANO SAVIOTTI
presenta
"IL TEATRO DELL'ANIMA"
(Pendragon edizioni)

interviene GIANNI FORTUNATO

Martedì Stefano Saviotti ci presenta "Il teatro dell'anima", il suo ultimo saggio, che si concentra sulle costellazioni familiari.
Le costellazioni familiari stanno rivoluzionando il mondo della psicoterapia, le relazioni di aiuto e il modo di considerare i rapporti umani in generale. Il metodo inventato da Bert Hellinger, partendo da
una visione sistemica e insieme "ordinata" dei legami familiari, offre un terreno di pratica e di comprensione, quindi di cura, dell'inte riorità umana e delle relazioni affettive. Questo volume ha
l'intento di far conoscere quello che concretamente succede durante gli incontri di costellazioni familiari. Si propone come guida per chi, come operatore o come fruitore, si vuole avvicinare a esse o ha già fatto qualche esperienza e vorrebbe approfondirne la conoscenza.

Stefano Saviotti, nato a Bologna, presidente alla fine degli anni Settanta della storica Radio Alice, dopo aver studiato la filosofia e le pratiche salutistiche indiane e giapponesi, si è avvicinato al mondo cinese. Con il professor Li Xiaoming dell'Università di Medicina ed Erboristeria di Pechino, ha conseguito i diplomi di massaggio, diagnostica, agopuntura e Qigong terapeutico. Da trent'anni, prima in proprio e poi per conto dell'associazione RuYi, di cui è fondatore e presidente, tiene corsi annuali e intensivi di Taiji Quan e Qigong. Dopo aver compiuto la formazione triennale per mediatore familiare siste mico, conduce gruppi, sedute individuali e di coppia con il metodo delle costellazioni familiari. Svolge l'attività di terapeuta, proponendo percorsi di salute tramite la terapia corporea, il riequilibrio energetico della persona e dell'ambiente e la riconciliazione interiore. Con Pendrangon nel 2010 ha pubblicato Taoismo e filosofia della salute.

ANTONIO PAOLACCI presenta "PIANO AMERICANO"

Sabato 28 ottobre alle 17,30

ANTONIO PAOLACCI
presenta
"PIANO AMERICANO"
(Morellini editore)

interviene ANDREA COTTI

Sabato un ritorno davvero gradito.
Era il 31 ottobre 2007, quando alla libreria Irnerio Antonio Paolacci presentava "Flemma", il suo primo romanzo.
Dieci anni dopo lo ritrovi amo in libreria, dopo un po' di strada da parte di tutti, per presentare "Piano americano", il suo recentissimo (non) romanzo.

Questo libro è un paradosso letterario: è un romanzo ma non è un romanzo, il suo autore non ha mai avuto intenzione di scriverlo e le sue pagine rivelano la verità più sincera mentendo spudoratamente. Questo libro parla dello scrittore Antonio Paolacci che, nei giorni in cui sta per diventare padre, decide all'improvviso di smettere di scrivere per sempre. E così anche il romanzo a cui stava lavorando non esisterà mai, eppure prenderà vita qui, con il racconto delle avventure grottesche di un manipolo di personaggi bizzarri: una coppia impegnata a realizzare uno scherzo mediatico di portata storica, un agente segreto del tutto anomalo, un intellettuale tossicomane e perfino un uomo semi-invisibile. Questo libro è una fucina d'idee, in bilico tra la narrativa umoristica e un saggi o autobiografico sull'arte stessa della narrazione, tra cinema e editoria, letteratura e realtà. Questo libro è una prova d'autore che farà discutere, irriverente e funambolico, in cui la scrittura stessa si svela e si falsifica in continuazione, ticchettando pagina dopo pagina come un marchingegno perfetto. Questo libro è una boccata d'ossigeno nel panorama letterario.

Hanno detto di "Piano Americano":
Un romanzo insolito, ironico e appassionato, che racconta in un abile gioco di specchi il nostro complesso presente. (Laura Bosio)

Rinunciando a scrivere un romanzo, Antonio Paolacci ha scritto il suo romanzo migliore, nel quale le idee si muovono come se fossero personaggi per rivelare il dramma nascosto dietro l'artificio della letteratura. (Alessandro Zaccuri)

Segnaliamo poi che, prima di venire a presentare "Piano Americano" da noi, Antonio Paolacci alle 14,30 sarà alla libreria Trame per condurre il seminario “La mano di Hitchcock. Tutti i segreti della scena della doccia di Psycho”
In una lezione unica di circa due ore Psyco verrà analizzato, con particolare attenzione alla sua straordinaria scena madre, scoprendo come funziona il più celebrato film indipendente della storia e cosa può ancora insegnarci a proposito delle tecniche narrative.

Antonio Paolacci vive a Genova. È editor e consulente editoriale. Ideatore e direttore di alcune collane di narrativa e saggistica, ha curato anche premi letterari e rassegne. Ha tenuto corsi di scrittura creativa in diverse città italiane. Dal 2014 insegna scrittura creativa alla scuola Officina Letteraria di Genova. Come autore ha scritto: Flemma (Perdisa Pop, 2007 - Morellini Editore, 2015), Salto d’ottava (Perdisa Pop, 2010), Accelerazione di gravità (Senzapatria, 2010), Tanatosi (Perdisa Pop, 2012). Per saperne di più o contattarlo: antoniopaolacci.blog spot.it
Come ultima iniziativa, si sottoporrà a questo esperimento di pomeriggio di tournée nelle librerie cittadine: iniziativa non comune, sotto molti profili.