FILIPPO SCOZZARI presenta "PRIMA PAGARE POI RICORDARE"

Mercoledì 31 maggio alle 18,00

FILIPPO SCOZZARI
presenta
"PRIMA PAGARE POI RICORDARE"
(Fandango libri)

interviene GIORGIO LAVAGNA

Mercoledì un ritorno in libreria di quelli da non perdere: Filippo Scozzari, con la nuova edizione di "Prima pagare, poi ricordare" appena ripubblicata da Fandango.

A 40 anni dai rivoluzionari giorni del '77 bolognese e a 20 anni dalla prima gloriosa uscita, Fandango Libri pubblica una nuovissima versione dei due libri autobiografici scritti da un'icona del fumetto italiano. Questa edizione riunisce due diseducativi diari scozzareschi, "Memorie dell'arte bimba" e "Prima Pagare Poi Ricordare", a comporre un divertito e rabbioso mosaico.

Il narratore è uno dei protagonisti della grande stagione che diede vita al nuovo fumetto italiano, alla nuova satira politica, a una nuova informazione, a nuove esperienze creatrici. Successi, sconfitte, assalti e tradimenti, figurine, stupidi dinosauri, comprimari decerebrati, un'Italietta. E naturalmente loro, i Padri Fondatori Mattioli, Pazienza, Tamburini, Scòzzari, Liberatore, Sparagna, immersi nell'aceto di quella fine di secolo: Vincino, Bonito Oliva, Schifano, del Buono, Radio Alice, il muvmànt del '77, il Pci, Zangheri, questurini, Fellini, Roma, Bologna, Frank Zappa, l'eroina, Piazza Maggiore. La lista è infinita. Ce n'è per tutti. Aneddoti, risate e rasoiate che torneranno a far discutere.

Filippo Scòzzari ripercorre gli anni dell'infanzia, la piccola Bologna del dopoguerra, gli anni 50, gli anni 60, tenero e stupefatto esploratore di un'Italia che cresce assieme a lui. In un'ideale "Prima Puntata", che termina esattamente dove iniziava il for tunato "Prima Pagare, Poi Ricordare", Scòzzari indaga, sbrana e resuscita i punti nodali della propria educazione: la scuola, la famiglia, la passione per il disegno, la mania dei fumetti, la realtà italiana, ma anche gli interrogativi feroci di un Bimbo che, in eterno duello col Babbo Mannaro, avverte in sé i primi pungoli di quella follia creativa che, zappata a sconfitte e concimata a scoperte, lo trasformerà in uno degli autori simbolo dell'ultimo scorcio del 900.

Giorgio Lavagna, del gruppo musicale Gaznevada, partecipò alle attività della Traumfabrik, quella sorta di factory artistico-multimediale ante litteram che ebbe base a Bologna alla fine degli anni Settanta, in via Clavature, 20.
Qui Lavagna conobbe Scozzari, Andrea Pazienza e Giampietro Huber, con il quale fondò gli Stupid Set, forse il primo gruppo di musica elettronica in Italia.
Alla fine degli anni '80 abbandona il mondo della musica per de dicarsi ai fumetti.

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