Lunedì 6 novembre alle 18,00
MATTEO BUSSOLA
presenta
"SONO PURI I LORO SOGNI
LETTERA AI GENITORI SULLA SCUOLA"
(Einaudi editore)
interviene SERGIO ROSSI
Quando
abbiamo smesso di fidarci degli insegnanti, e abbiamo iniziato a vivere
al posto dei nostri figli? Essere genitori, a volte, significa fare un
passo indietro.
Matteo Bussola ha tre figlie, le accompagna a
scuola, le segue nei compiti, parla con gli altri genitori e partecipa
pure alle chat di classe su WhatsApp. Insomma, sulla scuola ha un
osservatorio privilegiato. E quindi può testimoniare che, davanti a un
brutto voto, spesso i genitori si sentono messi in discussione, e per
tutta risposta negano l'autorità degli insegnanti. Cosí decide di
scrivere a sé stesso, e agli altri genitori, per provare a riflettere
sui sensi di colpa e le paure che si nascondono dietro la mancanza di f
iducia nella scuola. Un libro di storie - le sue, ma anche quelle delle
madri e dei padri che frequenta, di sua mamma ex insegnante, degli
amici docenti - che parla del nostro tempo, e dei nostri figli. Di come
spesso, senza accorgercene, ci sovrapponiamo a loro per evitare che
inciampino. Ma non c'è crescita senza crisi, e solo facendoci da parte,
pur pronti a raccoglierli se cadono, possiamo aiutarli a diventare
adulti.
Dal primo giorno di scuola, in cui mamme, papà, nonni e
fratelli accompagnano in massa i bambini fino in classe scattando foto a
raffica, neanche fossero a un concerto degli Stones, alle
raccomandazioni per la mensa, ché la stagionatura del Parmigiano, si sa,
dev'essere almeno 38 mesi; dai pidocchi, che ogni anno proliferano
sulle teste degli alunni generando ansie e sospetti, al kit di
sopravvivenza per la gita, che prevede praticamente tutto tranne un gps
satellitare. Matteo Bussola fa un ritratto divertito e serissimo della
scuola di
oggi, confrontandola con quella di quand'era piccolo lui. E si domanda
perché abbiamo smesso di considerarla un luogo in cui imparare il
rispetto per noi stessi e per gli altri. Con il tono caldo e intimo che è
ormai la sua inconfondibile cifra, lo sguardo attento a ogni storia che
incontra, parte dalla sua esperienza per scrivere una lettera a tutti
noi, arrivando al cuore della nostra paura. Quella di «lasciar andare i
nostri figli nel mondo, permettere che compiano i loro passi senza di
noi».
Matteo Bussola (Verona, 1971) nella sua vita passata era
architetto. A trentacinque anni ha deciso di cambiare tutto. Oggi fa il
papà di Virginia, Ginevra e Melania. Per lavoro disegna fumetti, e
quando è in debito d'ossigeno scrive. Notti in bianco, baci a colazione,
il suo primo libro (Einaudi Stile Libero 2016), ha avuto una grande
accoglienza ed è stato tradotto in molti Paesi. Sempre per Einaudi Stile
Libero, ha pubblicato Sono puri
i loro sogni (2017). Tiene una rubrica settimanale su «Robinson»,
l'inserto culturale de «la Repubblica», dal titolo Storie alla finestra.
No comments:
Post a Comment