CRISTIAN GRASSILLI e GASPARE PALMIERI presentano "NEUROPSICANTRIA INFANTILE. Manuale cantato di psicopatologia dell'età evolutiva"

Sabato 24 febbraio alle 17,00

CRISTIAN GRASSILLI e GASPARE PALMIERI
presentano
"NEUROPSICANTRIA INFANTILE. Manuale cantato di psicopatologia dell'età evolutiva"
(Edizioni La Meridiana)

interviene la Dott.ssa Giulia Magnani

Sabato un incontro che raccomandiamo caldamente a chiunque si interessi di psicologia, psichiatria infantile, musica, gioco con le parole... perchè in "Neuropsicantria infantile" tutto questo si mescola, dando vita ad un'alchimia bellissima.

“non elogiate il pensiero che è sempre più raro / non indicate per loro una via conosciuta, / ma se proprio volete, insegnate soltanto / la magia della vita” cantava Giorgio Gaber nel suo ultimo disco “Io non mi sento italiano”. E non è un caso che Gaspare Palmieri (in arte Gappa psichiatra e cantautore) e Cristian Grassilli (psicoterapeuta, musicoterapeuta e cantautore) abbiano scelto questa citazione in apertura del libro che completa il nuovo disco “Neuropsicantria Infantile” a nome Psicantria.

“Neuropsicantria Infantile” raccoglie diciassette canzoni sui disturbi psicologici e relazionali dei bambini, scritte co n la perizia cantautorale di chi sa plasmare parole e musica unendo precisione clinica, poesia e leggerezza. Ad ogni traccia corrisponde un capitolo del libro dal titolo omonimo, scritto da alcuni colleghi dei due psicosongwriters.

Dopo aver già pubblicato due lavori dedicati al mondo degli adulti (“Psicantria – manuale di psicopatologia cantata”, 2011, e “Psicantria della vita quotidiana”, 2014) ed essere stati i coautori di una canzone nell'ultimo disco di Francesco Guccini (“Notti”), Palmieri e Grassilli raccontano questa volte storie – che a tratti commuovono e a tratti fanno sorridere – di malattia e di guarigione, di cura e presa in carico, di collaborazione e di lavoro di equipe, dove i protagonisti sono figli e nipoti coinvolti nelle più svariate situazioni. La maggior parte dei brani è rivolta agli adulti, mentre tre pezzi conclusivi (“Mondo meraviglia”, “Dario il veterinario ”, “Il babbone pasticcione”) sono rivolti ai bambini. Ogni traccia però, spiegano i due, “ha una funzione psicoeducativa in quanto veicola, attraverso il racconto musicato, concetti e informazioni legati alla sfera psicologica e relazionale.”

L'ispirazione è tutta rivolta al cantautorato più classico di De Andrè, Capossela, Gaber, Guccini, dedicando grande attenzione ai testi, vista anche la delicatezza di certi temi, come l’autismo (“Il mio fratellino”) e l’abuso (“Orco zio”). Non mancano però canzoni più ironiche (“Pinocchio DSA”, “Stornello della separansione”, “Ninna nanna dei contrari”) che aiutano a sdrammatizzare situazioni complesse e a trattare tematiche delicate con leggerezza, magari sfatando il mito del genitore perfetto (“Il Babbone pasticcione”) o suggerendo che Pinocchio non era un somaro ma un alunno con d ifficoltà di apprendimento (“Pinocchio DSA”). I generi si muovono dal folk al pop, passando per la musica araba e africana, gli stornelli romani di “Stornello Della Separansione”, la bossa nova, le ballad pianoforte e archi, il blues di una “Maternity Blues” che è anche il nome di una patologia che può colpire le neomamme, o ancora il rock di “Simone Tartaglione” scritta insieme al cantautore e logopedista Alberto Bertoli.

“Ma la vera intuizione, da parte di Palmieri e di Grassilli, è che la musica, meglio, la canzone, sia un mezzo fantastico, a poco prezzo, per creare empatia, per suscitare partecipazione: sono pronto a scommettere che queste canzoni, orecchiabili, a volte persino ballabili, riuscirebbero a muovere emozioni anche in chi non fosse particolarmente interessato ad indagare la condizione esistenziale propria ed altrui”
(Francesco Guccini)


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